Ottobre 2023

SERIE GIALLI – POLIZIESCHI

Francesco Guccini – Loriano Macchiavelli
Questo sangue che impasta la terra, ed. Mondadori

Millenovecentosettanta. E’ l’Italia in cui comincia a serpeggiare la strategia della tensione, mentre continua la rivolta degli studenti e si diffonde l’esaltazione per una vita promiscua, libera, creativa. Alla febbre dei nuovi tempi non può sfuggire neppure l’ex maresciallo Benedetto Santovito, che ha lasciato l’Arma ma non l’impervio paese del’Appennino che gli è entrato nella pelle e nel cuore, insieme ai silenzi della gente. La concomitanza di due avvenimenti misteriosi strappa Santovito dall’orizzonte di quieta contemplazione in cui è immerso, uno stile di vita semplice, costruito attorno alle ricerche di funghi nel bosco, alle rituali accensioni del toscano e al ricordo di Raffaella, la sua donna, che non è più con lui.

Francesco Guccini – Loriano Macchiavelli
Vola Golondrina, ed. Giunti

Tra la Barcellona insanguinata della guerra civile e l’Italia degli anni Settanta in cui le ombre nere tornano a serpeggiare, Francesco Guccini e Loriano Macchiavelli danno vita a personaggi vividi, indimenticabili, e ci regalano un grande romanzo sugli ideali per cui vale la pena di dare la vita, sulla storia che ritorna su se stessa e sull’amore che resiste.

NARRATIVA

Pascal MercierTreno di notte per Lisbona – ed. Mondadori, 2022

Un incontro fortuito, una donna sconosciuta, una lingua misteriosa. Basta una parola in portoghese a dare un suono all’inquietudine che da tempo agita Raimond Gregorius, compassato insegnante svizzero di lingue morte. Il professore si ritrova così su un treno diretto a Lisbona, sulle tracce dell’enigmatico scrittore Amadeu Ignacio de Almeida Prado. Nella capitale lusitana scoprirà una vicenda che lo obbligherà a confrontarsi con le contraddizioni degli affetti e gli orrori della Storia.

Franco FaggianiLa manutenzione dei sensi – ed. Fazi, 2018

Una riflessione sul labile confine che divide la normalità dalla diversità, e dal genio. Un romanzo sul cambiamento, sulla paternità e sulla giovinezza in cui padre e figlio ritroveranno la loro più vera dimensione solo a contatto con la natura. Un libro che trabocca di umanità e sensibilità autentiche, delicato e terapeutico come una passeggiata in montagna.

 

Giulio GuidorizziUlisse. L’ultimo degli eroi – Einaudi, 2018

L’Odissea è il primo vero romanzo della letteratura occidentale e Ulisse, il suo protagonista, è l’ultimo degli eroi, il primo personaggio moderno. Ma che uomo è stato? Ha lasciato una moglie a casa da sola con un bambino e un vecchio suocero da accudire. E come padre? Il figlio Telemaco è dovuto crescere senza di lui, prigioniero della sua ombra e condannato a non poter diventare mai davvero adulto. E le tante donne che ha incrociato nel suo viaggio? Per quanto si possano essere rivelate perfide, sono state tutte sedotte dal suo fascino e dalla sua scaltrezza e poi abbandonate: Circe, Nausicaa, Calypso. Guidorizzi ci accompagna alla scoperta di un eroe guardandolo attraverso gli occhi di chi ha partecipato solo da comprimario alla sua epica vicenda. E lo fa, come di consueto, unendo al rigore del classicista la passione e la brillantezza del narratore. 

Mauro CovacichL’avventura terrestre – La nave di Teseo, 2023

In un romanzo che si legge come un’imprevedibile avventura tragicomica, Mauro Covacich finisce forse per svelare anche qualcosa di sé, rivelando sicuramente moltissimo di noi, grazie a una scrittura dotata di una nuova, sorprendente libertà.
«Questo romanzo è l’avventura di un uomo, dei suoi amori, delle sue paure, e insieme il racconto dell’esplosione di vita che ci salva ogni giorno.»  Sandro Veronesi

 

Mauro CovacichTrieste sottosopra – ed. Laterza, 2006

“Accanto alla Trieste austroungarica è sempre esistita un’altra Trieste. Accanto alla città dei caffè letterari, della composta amicizia di Svevo e Joyce, c’è sempre stata un’altra città, morbida, disinvolta, picaresca, dai connotati quasi carioca. C’è un edonismo antico, morale, nei triestini. E anche un vitalismo moderno un po’ easy-going, alla californiana.

 

 

Emanuele TreviLa casa del mago – Ponte alle Grazie, 2023

Nel memorabile incipit di questo libro, la madre di Emanuele Trevi, allora bambino, riferendosi al padre gli ripete spesso un’istruzione enigmatica: «Lo sai com’è fatto». Per non perderlo (ad esempio, fra le calli di Venezia, in una passeggiata dell’infanzia) occorre comprendere e accettare la legge della sua distrazione, della sua distanza. Il padre, Mario Trevi, celebre e riservatissimo psicoanalista junghiano, per Emanuele è il mago, un guaritore di anime. Alla sua morte lascia un appartamento-studio che nessuno vuole acquistare, un antro ancora abitato da Psiche, dai vapori invisibili delle vite storte che per decenni ha lenito, raddrizzato. Così il figlio decide di farne casa propria, di trasferirsi nella sua atmosfera inquieta e feconda, e così facendo prova a sciogliere (o ad approfondire?) l’enigma del padre. Muovendosi nel suo sempre mutevole territorio, fra autobiografia, riflessione sul senso dei rapporti e dell’esistenza, storia culturale del Novecento, Emanuele Trevi ci offre il suo romanzo più personale, più commovente, più ironico (e perfino umoristico): una discesa negli inferi e nella psicosi, una scala che avvicina i vivi e i morti, i savi e i pazzi. Perché ogni vita nasconde una luce, se la si sa stanare; e i gesti e le parole più semplici rimandano alla trama più sottile dell’essere, se li si ascoltare, se si sa lasciarli accadere.